Quando c’è un problema, Luca Zaia guarda altrove

Le conferenze stampa di Zaia sono pura propaganda senza alcun contenuto. Oggi, alla domanda di un giornalista sulla concessione di autostrade ha risposto “non so nulla. Leggo dai giornali”. Proprio la stessa risposta data sul Mose, sui Pfas, sui cantieri della Pedemontana, sui tamponi Covid negati, sulla situazione delle case di riposo e su molto altro.

Se le conferenze stampa servono per informare i cittadini bisognerebbe avvertire una duplice responsabilità: da un lato quella di accettare anche le domande le cui risposte non “accontentato tutti”, dall’altro non cambiare versione ogni giorno.

La vicenda legata alle concessioni autostradali coinvolge uno dei principali gruppi imprenditoriali della nostra regione e un esito, piuttosto che un altro, avrà delle importanti ripercussioni sull’economia in generale e soprattutto sul futuro di decine di migliaia di lavoratori e sulle loro famiglie. Rispondere “non so nulla” significa non assumersi la responsabilità di una posizione. È tempo di pretendere più di questa solita Regione che non è all’altezza del Veneto e che rinuncia al proprio ruolo per la convenienza di non dover assumere posizioni divisive.

I leader, quelli veri non quelli mediatici, affrontano le difficoltà e aiutano le comunità che rappresentano a superarle.

Da parte mia sulla vicenda Aspi, ma vale per tutte le concessioni, sono convinto che il principale compito dello Stato sia esercitare le funzioni di controllo. Entrare nella proprietà non garantisce di per sé la sicurezza né l'economicità - come il restarne fuori, d'altronde. Ma non è derogabile il ruolo di vigilanza, sia sulle condizioni di sicurezza che su quelle finanziarie. Auspico che il Governo trovi una soluzione che tuteli i lavoratori, le imprese fornitrici e tutti i cittadini. Ciò che deve cambiare in modo netto è la reale capacità di controllo dello Stato.